Se il secolo breve si è concluso nel 1989 con la caduta del muro di Berlino, l’ubriacatura da tecnologia pubblicizzata dalle più grandi multinazionali del mondo con il claim smart city si è definitivamente conclusa con la pandemia.
Tutti abbiamo capito che numeri, dati e informazioni, per quanto puntuali e quantitativamente importanti, da soli non servono a niente, vanno contestualizzati, studiati, capiti. E per farlo non bastano algoritmi, per quanto sofisticati, ma servono donne e uomini, con la loro sensibilità e la loro capacità di cogliere e scegliere quali dati usare, quando e come.